RUFFRE’ MENDOLA (TN). Chiesa parrocchiale di Sant’Antonio abate, con Ultima Cena di M. Tevini, 1938
La chiesa ha probabilmente origine tardo-romanica, come testimoniano alcuni bassorilievi alla base del campanile. La prima menzione che attesta l’esistenza dell’edificio risale all’atto di consacrazione, avvenuta nel 1403. Circa cinquant’anni più tardi fu eretto il campanile ad opera del capomastro Stefan Murer di Termeno. Ampliata a metà XVIII, la chiesa subì corposi interventi nell’ultimo quarto del XIX secolo, quando la navata fu completamente ricostruita, acquisendo le forme odierne.
La facciata, a spioventi, è delimitata da lesene raccordate ad una cornice che profila le falde di copertura. Al centro è situato il portale lapideo d’ingresso, a tutto sesto e dotato di piedritti modanati. Al di sopra di questo, è presente un oculo strombato dotato di cornice. L’incontro delle falde di copertura è coronato da una croce apicale; un’iscrizione campeggia nel timpano e ricorda l’ultima ristrutturazione del 1880.
Una zoccolatura in lastre squadrate di materiale lapideo percorre il prospetto frontale, così come le fiancate; queste sono profilate da lesene e presentano un accesso laterale e tre finestre a tutto sesto a livello della navata. La fiancata sinistra presenta l’emergenza del volume della sacrestia a pianta quadrangolare tra la navata ed il presbiterio, seguito dal corpo della torre campanaria, aderente alla sacrestia e al presbiterio. Il prospetto posteriore è caratterizzato da lesene angolari e da finestre a tutto tondo aperte presso i lati obliqui dell’abside; le finiture sono ad intonaco tinteggiato. Il campanile presenta un fusto quadrangolare dotato di accesso indipendente ed elevato presso il prospetto orientale.
L’interno presenta una navata unica, scandita in tre campate da quattro coppie di pilastri semi addossati alle pareti laterali, a sostegno delle arcate a sesto acuto longitudinali e delle vele della volta a botte unghiata che copre l’ambiente. In controfacciata si impone il volume della cantoria, sostenuta da due colonne poligonali in materiale lapideo. La prima e la terza campata della navata presentano nicchie centinate a sesto ribassato lungo le pareti laterali; la seconda campata ospita gli ingressi laterali. L’arco santo, a sesto acuto, immette nell’ambiente, elevato da tre scalini, del presbiterio, dotato di accesso ai locali di sacrestia sul lato sinistro. Le pareti del presbiterio sono ornate da un rivestimento ligneo e sono ritmate da semicolonne aderenti alle pareti, le quali sostengono le nervature lapidee della volta reticolare che copre l’ambiente, dotata di serraglie ornate a bassorilievo. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista. Le pareti e la volta della navata recano un impianto decorativo pittorico avente carattere ornamentale e figurativo; la volta del presbiterio presenta decorazioni pittoriche e a bassorilievo, aventi carattere ornamentale.
Gli affreschi interni della volta e del presbiterio furono realizzati nel 1938 dal pittore trentino Matteo Tevini (1869-1946).
A sinistra dell’altare maggiore vi è la raffigurazione dell’Ultima Cena.
Il rosone in facciata è una vetrata policroma che raffigura sant’Antonio abate.
La pala della parete di fondo, seicentesca, raffigura la Madonna e i santi Antonio e Lorenzo. La Via Crucis è di Mattia Lampi (metà ‘700).
Link:
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Sant%27Antonio_(Ruffré-Mendola)
http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=25678
Autore: Matteo Tevini
Periodo artistico: 1938
Rilevatore: AC