CROAZIA – MOTOVUN / MONTONA. Chiesa parrocchiale di Santo Stefano con Ultima Cena, XVIII secolo
Olio su tela di 175 x 365 cm. Attribuito a Stefano Celesti sino ai restauri del 1988 che hanno messo in luce la firma del veneziano Francesco Bonazza (1695 circa – 1770).
La Cena si ispira all’omonima opera del Tintoretto in San Trovaso a Venezia https://www.ultimacena.afom.it/venezia-chiesa-di-san-trovaso-ultima-cena-di-jacopo-tintoretto/
Le figure a sinistra replicano quelle tintorettiane, mentre a destra l’apostolo all’angolo del tavolo è sostituito da un cane che rosicchia un osso, in primo piano.
Nel XIX secolo il quadro subì una totale ridipintura, probabilmente per opera di Giovanni Corner, eliminata in occasione del restauro del 1987-88 che ha evidenziato la fragilità dello strato pittorico e cadute di colore, ma anche, nell’angolo inferiore sinistro sotto il paniere, la firma “Bonazza F.”; sono perdute le altre poche opere pittoriche di tale artista, più noto come scultore.
La chiesa parrocchiale di Santo Stefano, costruita su una preesistente, presumibilmente romanica, e quest’ultima probabilmente sulle basi di un’antica basilica, fu edificata tra il 1580 ed il 1614 e l’aspetto odierno lo ebbe appena alla fine del XVIII secolo. Per via degli elementi manieristici della facciata principale si pensava che fosse stata costruita sulla base di un disegno del famoso architetto veneziano Andrea Palladio.
Ha tre navate con presbiterio, separate da una doppia fila di colonne in marmo di Brioni e sostenenti dieci arcate, sulle quali si appoggia il tetto. È tutta affrescata con pregevoli opere artistiche. Il presbiterio, diviso dall’aula con un grande arco, contiene l’altare maggiore con le statue dei Santi Stefano e Lorenzo, opera di Francesco Bonazza, eseguiti nel 1735 e la pala con l’Ultima Cena.
Un gioiello della chiesa è il piccolo altare portatile di oreficeria friulana della metà del 1200; la tradizione vuole che il giorno della battaglia di Lepanto, nel 1577, su questo altarino sia stata officiata la Messa, sulla nave ammiraglia di don Giovanni d’Austria. L’oggetto era stato donato da Bartolomeo Colleoni al condottiero Bartolomeo d’Alviano, che lo diede in seguito, nel 1509, alla chiesa di Montona, dove si trovava ospite dei Prampega.
Bibliografia:
Bralic V.; Kudiš Buriæ N., Istria Pittorica. Dipinti dal XV al XVIII secolo, Unione Italiana – Fiume e Università Popolare di Trieste Rovigno, Trieste 2005
https://www.istrianet.org/istria/architecture/churches/motovun/sstefano-ita.htm
Autore: Francesco Bonazza
Periodo artistico: XVIII secolo
Rilevatore: AC