PADOVA Collezione d’arte della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Ultima cena (particolare) attribuita a Paolo Piazza.
Le dimensioni straordinarie (cm. 160 x 447) e il soggetto della tela inducono a supporre la sua provenienza da un ambiente conventuale, presumibilmente un refettorio. L’opera. acquistata sul mercato da privati, già nel 1973 risultava essere stata sottoposta a un intervento di restauro, che tuttavia non poteva risarcire le larghe zone in cui lo strato della pellicola pittorica risultava già irrimediabilmente compromesso. Sul dipinto si era espresso in una expertise del 1955 Giuseppe Fiocco, che vi aveva ravvisato la mano del Cappuccino, al secolo Paolo Piazza (Castelfranco Veneto 1560 – 1620), evidenziando nella tela i “forti sbattimenti di luce” rivelatori di una influenza caravaggesca. L’ipotesi è stata in seguito sostanzialmente accettata da Camillo Semenzato (expertise del 1973) e da Fernando Rigon nel 1996. Più recentemente, la singolare figura dell’artista è stata oggetto di un accurato studio monografico, nel cui ambito le problematiche stilistiche sono state per la prima volta affrontate in modo sistematico.
Alla luce di un più vasto raggio di osservazione, l’attribuzione a Piazza sembra difficilmente sostenibile (Marinelli 2002). Resta tuttavia l’interesse per un0opera che presenta indubbi caratteri di singolarità soprattutto dal punto di vista iconografico. Vi è infatti rappresentata una rara “Ultima Cena” in cui i personaggi di Cristo e degli apostoli sono sostituito da San Francesco e da dodici confratelli cappuccini (dieci visibili, altre due sagome intuibili nelle parti danneggiate del dipinto). Due frati siedono sul lato della tavola opposto a quello occupato da Francesco, uno dei quali intento a raccogliere un’alfora dal pavimento.
L’immagine potrebbe idealmente derivare dal fatto che i cappuccini, giunti in Veneto con Paolo da Chioggia, tennero a Schio nel 1537 il loro primo capitolo provinciale, riunendosi in dodici, circostanza ricordata nella tradizione dell’ordine per la similitudine con il gruppo degli apostoli. Merita di essere rammentato il contesto culturale in cui si svolse la vicenda dei cappuccini, nella quale venne coinvolto lo stesso Piazza; egli si unì nel 1603 ai frati impegnati in Boemia e nel nord Europa, dove san Lorenzo da Brindisi, fervente predicatore e dottore della chiesa, aveva condotto il primo gruppo di missionari sfidando le frequenti ostilità dell’imperatore e del mondo protestante. In patria, dopo l’interdetto lanciato nel 1606 da papa Paolo V contro la Serenissima, i cappuccini erano stati cacciati dalla provincia veneta. Tali vicende, determinanti per l’evoluzione artistica del pittore, sono forse all’origine di un’opera la cui forte e singolare compenetrazione iconografica potrebbe essere maturata in seno a tale contesto.
Nella tela, dominata dai toni bruni, le figure si stagliano senza rilievo su un fondo piatto e uniforme, rialzate da lumeggiature dal tocco quasi compendiario. E’ solo Francesco, rappresentato nell’atto di benedire, ad avere l’aureola; sulla tavola, resa con ingenua semplicità, non compare il calice e trovano posto un unico piatto centrale vuoto e il pane davanti a ogni confratello.
Bibliografia:
– S. Marinelli, L’ultimo ritorno nel Veneto, in S. Marinelli, A. Mazza (a cura di), Paolo Piazza. Pittore cappuccino nell’età della Controriforma tra conventi e corti d’Europa, Verona 2002, pp. 241-257 (in particolare p. 257, nota5);
– F. Rigon, in F. Rigon, E. Di Martino (a cura di), Da Buonconsiglio a Fattori. Collezione di opere d’arte della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo dal XV al XIX secolo, Padova, 1996, p. 38;
– Soprintendenza Patrimonio Storico Artistico e Demoantropologico del Veneto, scheda n. 05/00334922(2002, D. Tosato).
Autore: Marina Minozzo in Le Collezioni d’Arte della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, della Cassa di Risparmio di Venezia e di Friulcassa, a cura di Anna Coliva, SanPaolo – Silvana Editoriale, Milano 2006
Autore: Paolo Piazza (attribuito a)
Periodo artistico: Primo quarto del XVII secolo
Data ultima verifica: 11/12/2022
Rilevatore: Feliciano Della Mora