CITTÀ DEL VATICANO. Loggia di Raffaello, Ultima Cena
Nel Palazzo di Niccolò III, al secondo piano, la loggia, ora chiusa da vetrata, corre lungo lungo tutto il lato est, per una lunghezza di circa 65 e una larghezza circa quattro. È divisa in tredici piccole campate coperte da volta a padiglione. Sotto ciascuna volta si trovano quattro “storie” a fresco contornate da cornici a stucco di forma varia, mentre agli angoli si trovano grottesche o decorazioni architettoniche; al centro delle volte si trovano stemmi o altre figure. Le prime dodici volte riportano episodi del Vecchio Testamento, l’ultima del Vangelo.
Raffaello dovette limitarsi a ideare la decorazione in generale, sovrintendere ai lavori e fornire, non sempre, i disegni per le “storie”. Vasari elencò tra i partecipanti all’impresa Giovanni da Udine, capo-decoratore, Giulio Romano, Giovan Francesco Penni, Tommaso Vincidor da Bologna, Vincenzo Tamagni, Perin del Vaga, Pellegrino da Modena, Polidoro da Caravaggio “e molti altri pittori”.
La decorazione iniziò tra la fine del 1517 e il 1518 e si concluse nei primi mesi del 1519.
Della loggia esiste una riproduzione fedele nel Palazzo d’Inverno del Museo dell’Ermitage a San Pietroburgo voluto dalla zarina Caterina II di Russia (XVIII secolo).
La tredicesima volta è affrescata con Storie di Cristo, tutte riferite da Vasari a Perin del Vaga (1501 – 1547), attribuzione accettata dalla maggior parte degli studiosi successivi. [Per altri, invece fu Tommaso Vincidor, in base a raffronti tra la Natività e l’arazzo della seconda serie vaticana dello stesso soggetto].
Le quattro scene sono: la Natività, l‘Adorazione dei Magi, il Battesimo e l’Ultima Cena, tutte di forma esagonale.
Immagini da: Wikimedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Loggia_di_Raffaello
Autore: Perin del Vaga
Periodo artistico: 1517/18-1519
Rilevatore: AC