CASTELLUCCIO INFERIORE (PZ). Chiesa parrocchiale di San Nicola di Mira, affresco di Ultima Cena, 1607
La chiesa ha impianto a croce latina a tre navate. Alla scarna e lineare decorazione originaria, si sovrappose una ricca ornamentazione in stucchi, in stile barocco. L’abbellimento interno, iniziato nella seconda metà Seicento, si protrasse poi per tutto il secolo seguente, in modo non sempre unitario e in relazione al gusto del momento, tuttavia le varie fasi decorative si fondono armonicamente in tutto l’ambiente. La navata centrale presenta il ciclo di affreschi, realizzato da Angelo Galtieri, dal 1731 al 1737: nell’ordine superiore, tra le finestre, sono illustrati gli episodi più salienti dell’Antico Testamento; nell’ordine inferiore, nei pennacchi degli archi della navata, i soggetti degli affreschi riguardano il Nuovo Testamento.
Sulla parete sinistra del presbiterio un’Ultima Cena eseguita dal pittore Giulio dell’Oca nel 1607.
«Il dipinto, che per Nuccia Barbone Pugliese, è indice della fortuna della corrente dei Riformati nella regione e della varietà di presenze appartenenti a questo filone poetico, presenta una tavola imbandita attorno alla quale siedono i dodici Apostoli con al centro Gesù. Nel mezzo della tavola è l’agnello, contenuto in un vassoio ovale; si distinguono sulla tovaglia candida, dei pani, dei frutti e delle rose sparse come decorazione. Gli Apostoli, alcuni dei quali in penombra o raffigurati di spalle, sono semplici comparse dai moti convenzionali che non conferiscono emotività alcuna alla scena. Lo stesso Cristo, ritratto nell’atto di stringere il calice, mostra un’insolita espressione meditabonda e assente.
La Barbone Pugliese tiene a chiarire che il pittore è sconosciuto alla critica, ma la sua attività è ampiamente documentata, dal 1578 al 1644, dal d’Addosio, per il quale sarebbe socio dell’Azzolino nella decorazione della tribuna della chiesa dello Spirito Santo a Napoli.»
Giulio dell’Oca, documentato fino al 1644, negli affreschi è influenzato dalla maniera tenera di Giovannangelo D’Amato, mentre nei dipinti segue un arido impianto devozionale. Fu pittore prediletto dai Gesuiti per i quali, nel Collegio di Lecce, dipinse nel 1608 ben 100 quadri raffiguranti Martiri dell’Ordine.
Immagine e parte del testo:
Villani Rossella (a cura di), La pittura in Basilicata – Dal Manierismo all’Età moderna – La pittura lucana del Seicento, Consiglio regionale della Basilicata, 2006 Reperibile in:
http://www.old.consiglio.basilicata.it/conoscerebasilicata/cultura/pittura/pittura.asp
Info sulla Chiesa:
https://www.beweb.chiesacattolica.it/edificidiculto/edificio/74391/Chiesa+di+San+Nicola+di+Mira
Autore: Giulio dell’Oca
Periodo artistico: 1607
Rilevatore: AC