POLONIA – VARSAVIA. Museo Nazionale, Ultima Cena della bottega di Jouvenet, 1704
Olio su tela (96,5 x 144,5 cm) Numero inventario M.Ob.280 MNW
Non esposto, conservato nel Museo Nazionale di Varsavia (Muzeum Narodowe w Warszawie, MNW). Donato al Museo da Cipriano Lachnicki (1824-1906) nel 1902.
Il dipinto, originariamente attribuito a Nicolas Poussin e Jean Restout, è molto probabilmente una replica di bottega dell’opera del pittore francese Jean-Baptiste Jouvenet (1644 -1717), esposta al Salon del 1704. L’originale è andato perduto, ma si conosce il disegno della composizione, conservato al Museum der bildenden Künste di Lipsia, interpretata da Antoine Schnapper come studio preparatorio per la pittura del 1704. L’artista tornerà a questa composizione in un cartone di arazzo molto più tardo, preparato alla fine della sua vita e realizzato da Restout dopo la sua morte.
“L’ultima cena” di Jouvenet è nota in cinque copie.
La composizione rivela il rapporto di Jouvenet con Poussin e l’influenza delle due serie de “I Sacramenti”, principalmente l’immagine dell’Eucaristia nella seconda serie, vedi scheda https://www.ultimacena.afom.it/gran-bretagna-edimburgo-scottish-national-gallery-istituzione-delleucaristia-seconda-serie-dei-sette-sacramenti-di-n-poussin-circa-1647/
L’architettura monumentale sullo sfondo, le vesti raffigurate come antiche tuniche e il modo di banchettare degli Apostoli che stanno sdraiati secondo l’uso romano non sono solo la prova dello studio dei dipinti di Poussin, ma anche la moda dell’antichità a cui cedette la pittura accademica nella seconda metà del XVII secolo.
La composizione dell’Ultima Cena è un’eccellente messa in pratica delle raccomandazioni dell’Académie royale de peinture et de sculpture (fondata a Parigi nel 1648) nel campo della composizione della storia, a partire dal principio del costume, nasce da considerazioni sulla compatibilità di un’immagine con una fonte letteraria. L’adeguatezza del luogo e dell’usanza, un soggetto bello e nobile espresso in modo vivido e appropriato, in conformità con i testi antichi e in forme appropriate ai suoi tempi, è il principio incrollabile delle teorie classiche, esposto nel trattato latino di Charles-Alphonse Dufresnoy, De arte graphica (1668), molto famoso all’epoca e tradotto in francese da Roger de Piles.
Immagine da Wikipedia.
Testo tratto dal sito del Museo:
https://cyfrowe.mnw.art.pl/pl/katalog/506496
Autore: Jean Baptiste Jouvenet, bottega
Periodo artistico: 1704
Rilevatore: AC