CIGLIÉ (CN). Cappella di San Dalmazzo, affresco con Ultima Cena, 1573

L’edificio della cappella è a pianta rettangolare con abside semicircolare, costruita con muratura in pietra, in stile romanico. La facciata è più larga di circa un metro su entrambi i lati rispetto ai muri laterali, infatti se la si osserva lateralmente si può notare il basamento in pietra che affiora dal terreno che sembra disegnare gli ingombri di un edificio con forma analoga e dimensioni maggiori. L’abside presenta un basamento in pietra su cui poggiano tre contrafforti, sempre in pietra, che si annullano nella muratura a circa un metro dall’imposta del tetto. Il tetto interno presenta un orditura a capriate e il manto di copertura in coppi. Dopo più di due anni di lavori di restauri nel 2004, gli affreschi sono tornati a risplendere nella loro bellezza originaria.

All’interno della cappella, ciò che colpisce maggiormente sono i 170 metri quadrati di affreschi che ricoprono interamente l’abside e le restanti pareti e risalgono probabilmente alla seconda metà del ‘500, come sembra attestare la data scritta a sinistra dell’abside: “1573”.
Riguardo alla “R”, e probabilmente alla “I”, che seguono la data, si ipotizza possa rappresentare l’iniziale del nome del pittore, che però rimane ignoto; tuttavia, lo stile permette di attribuire gli affreschi al “Maestro di Cigliè” al quale sono attribuite altre opere come il Giudizio Universale nella chiesa di Madonna dei Boschi a Boves, ispirato al Giudizio di Michelangelo nella cappella Sistina a Roma. Il “Maestro di Cigliè” è un rappresentante del manierismo, una corrente pittorica del XVI secolo tendente all’imitazione dei grandi pittori rinascimentali; in particolare il nostro artista riproduce soprattutto modelli michelangioleschi.
La tradizione vuole che il lavoro di decorazione sia stato eseguito su commissione dei cavalieri Pensa di Mondovì, proprietari del feudo di Cigliè; la presenza di uno stemma, purtroppo illeggibile, sulla finestra di sinistra non permette di fare luce sulla committenza.
Gli affreschi della cappella di San Dalmazzo sono opere di alta qualità, di grande rilevanza il ciclo della Passione che occupa le tre pareti e l’Annunciazione che ricopre l’abside, delimitata da un arco con decorazione a “grottesche”.
L’anonimo pittore ha dipinto l’Annunciazione nella calotta absidale dove campeggia un Dio padre austero, circondato da un nugolo di angeli, che invia l’annuncio dell’incarnazione di Gesù a Maria vergine.

Sulle pareti della chiesa si snoda, su due registri di tipica impronta medievale, il racconto della Passione di Cristo: la sequenza incomincia dalla parete destra, nel primo registro in alto con l’ULTIMA CENA, e continua con un andamento lineare per tutta la controfacciata e la prima scena contigua della parete di sinistra; poi si interrompe, per tornare alla parete destra, nel registro inferiore, fino all’Andata al Calvario, che annuncia le ultime due scene raffigurate a grandezza doppia, la Crocifissione e la Deposizione dalla croce.

La scena della Cena si svolge con gli Apostoli seduti intorno a un tavolo rotondo retto da una colonna; sono riconoscibili per la tipica iconografia san Giovanni e Giuda; sulla tovaglia un piatto con l’agnello, pani, un calice di vino, due coltelli.

 

Bibliografia:
(1) – Il ciclo pittorico del Maestro di Cigliè, in; “Le cappelle del Tanaro sulle Vie dei Pellegrini e del Sale”, Comune di Cigliè, Adriano Antonioletti Editore, Alessandria 2013

AA.VV, La Cappella di San Dalmazzo. Gli affreschi, il restauro, la storia, Pubblicazione a cura del Comune di Cigliè, Mondovì 2004

Immagini dal testo citati al (1) e da:
https://www.photografya.it/gallery/cappelle-del-tanaro/

Link:
www.comune.ciglie.cn.it/Home/Guida-al-paese?IDPagina=33017&IDCat=5075


Provincia Cuneo
Regione Piemonte
Localizzazione: CIGLIÉ (CN). Cappella di San Dalmazzo
Autore: "Maestro di Cigliè"
Periodo artistico: 1573
Rilevatore: AC