AUSTRIA – LINZ. Ultima Cena, bottega di Gordian Gugh, al Museo regionale dell’Alta Austria.

L’altorilievo giunse nel 1928 al Museo regionale dell’Alta Austria da St. Radegund nell’Innviertel (distretto di Braunau); esso potrebbe provenire dallo scrigno della predella di un altare gotico a portelli.
Il contesto che ha visto nascere l’opera è certamente simile a quello dell’altare di San Giorgio del 1516 a spisska Sobota (Zips).
E’ ben vero che la piccola chiesa gotica di St. Radegund fu consacrata nel 1422, tuttavia l’attuale volta a costoloni fu certamente costruita in epoca successiva.
Nel 1560 furono addossate alla navata strette navate laterali. L’attuale decorazione è tardo barocca, in parte è anche del XIX secolo.
Nulla ci è stato tramandato sull’altare maggiore tardo-gotico, dal quale dovette provenire il rilievo con l’Ultima Cena.
La raffigurazione mostra Cristo con il giovane prediletto Giovanni, in mezzo al gruppo degli apostoli, addormentato contro il suo petto. L’agnello pasquale giace intatto nel piatto, mentre il Signore distribuisce il pane sotto forma di ostia.
In confronto ad altre raffigurazioni, Giuda Iscariota, verso il quale Cristo si volge, non è separato dagli altri apostoli, e neppure è caratterizzato negativamente. Manca, altresì, il suo attributo, il sacco con le monete d’argento. Con la mano sinistra Cristo sostiene il calice con il vino che porge a un giovane apostolo, non chiaramente caratterizzato, seduto a destra sul davanti.
Cristo è addiancato in modo simmetrico da due apostoli più anziani, raffigurati con lunghe barbe. I rimanenti apostoli sono sì differenziati l’uno dall’altro, tuttavia il solo Pietro (a destra sul lato corto del tavolo) è chiaramente riconoscibile per la pettinatura tipica che lo contraddistingue. Anche il suo capo, fra tutti, mostra una grande forza espressiva.
Nell’arte scultorea della Scuola danubiana, le raffigurazioni dell’Ultima Cena sono abbastanza rare: un esempio non comune di queste raffigurazioni potrebbe essere rappresentato dal rilievo della mchiesa parrocchiale di Jenkofen in Bassa Baviera (Neumeister 1996, parte, III, ill. 15).
L’analogia stilistica dell’Ultima Cena di St. Radegund con il rilievo dello scrigno dell’altare della Croce collocato nella chiesa filiale di Gebertsham presso Lochen (distretto di Braumau) portò ad attribuire l’opera al maestro Gordian Gugh, attivo a Laufen sul Salzach.

Questo maestro diresse una grande ed efficiente bottega, conseguì l’agiatezza e divenne persino sindaco negli anni 1513, 1514 e 1521, 1522. I documenti lo designano sempre e solo “maller”, pittore, cosicchè si può presumere che, per tener fronte alle numerose commissioni, egli occupasse diversi intagliatori, pittori, falegnami, doratori.
Tra le operem sicuramente documentate si ascrivono i seguenti altari: l’altare di Nonn presso Reichenhall (datato 1513), l’altare di St. Koloman presso Tengling (datato 1515) e l’altare di St. Leonhard presso Wonneberg, del quale per la verità si sono conservate soltanto le tavole dipinte. Oltre a questi sono documentati l’altare dei Santi Ausiliatori di Pfarrwerfen e quello di Surheim del 1524 (ora nella cappella del castello di Burghausen). Altri altari usciti dalla bottega di Gugh si trovano nell’abbazia di Nonnberg a Salisburgo e nella casa di riposo di Oberndorf. Gli studi recenti in Alta Austria attribuiscono attualmente a questa bottega il menzionato altare di Gebertsham, nel quale la figura di san Giovanni ricorda particolarmente quella del giovanni apostolo del rilievo di St. Radegund.
L’intagliatore che lavorava su incarico di Gugh era probabilmente un discepolo di Hans Leimberger oppure di Natthaus Krinis, il Maestro delle porte di Altotting. A tale riguardo sarebbe utile un raffronto, innanzitutto, con la raffigurazione di Cristo e apostoli di Eggenfelden che viene ritenuta opera di Krinis (Neumeister 1996, parte III, cat. 12). D’altra parte l’espressione del volto di Cristo corrisponde in ampia misura a una raffigurazione di Cristo con Tommaso e apostoli custodita nel Germanisches Nationalmuseum di Norimberga, mentre il capo di san Pietro ricorda il più anziano dei re in un rilievo perduto raffigurante l’adorazione dei magi, come pure il rilievo con san Benedetto custodito nel Kunsthistosches Museum di Vienna: tutte queste opere furono attribuite, al fine, ad Hans Leinberges (Arnoldo 1991, pp. 94 e segg., 108 e segg. con ill.).

Autore: Lothar Schultes, in Mysterium. L’Eucarestia nei capolavori dell’arte europea, Alessio Geretti (a cura di), Skira 2005, pag. 198.

Bibliografia:
Kastner 1958, pp. 64 e segg. n. 135; Gotik Scatze, 2002, p. 308.


Regione Estero
Localizzazione: Linz - Austria
Autore: Gordian Gugh
Periodo artistico: XVI sec.
Data ultima verifica: 27/08/2024
Rilevatore: Feliciano Della Mora