ALZATE BRIANZA (CO). Chiesa di San Giorgio, con Ultima Cena

Affresco strappato, attribuito a Sigismondo De Magistris, 1531

La Cena è parte di un ciclo decorativo che ricopriva le pareti di una cappella dedicata alla Vergine Immacolata, fatta erigere probabilmente dalla famiglia Balduini. Occultati e riscoperti soltanto nel 1927, questi affreschi vennero strappati mezzo secolo più tardi per problemi di umidità: temporaneamente “ospitati” presso la locale casa parrocchiale, i dipinti sono tornati oggi nella loro collocazione originaria.
L’Ultima Cena di Alzate Brianza reca la data “1531”, ed è quindi di un trentennio posteriore al Cenacolo vinciano, che fu ultimato nel 1498. Più difficile, invece, è individuare l’autore di quest’opera, mancando elementi certi a riguardo; recentemente il professor Marco Rossi dell’Università Cattolica ha proposto di individuare il pittore in Sigismondo De Magistris, un artista originario di Como, attivo nella prima metà del Cinquecento; tale ipotesi però non è stata accolta dall’unanimità degli studiosi, senza tuttavia che siano stati proposti altri nomi.
Il De Magistris lavorò soprattutto nell’Alto Lario e in Valtellina, affrescando chiese e cappelle (da Sorico a Gravedona, da Germasino a Rezzonico) e realizzando alcune pale d’altare: opere che mostrano effettivamente una certa affinità di stile e di modi con il ciclo alzatese di San Giorgio.

Il dipinto di Alzate, in ogni caso, non può essere considerato una semplice copia del Cenacolo di Leonardo, ma piuttosto un’opera che a quella composizione vinciana si “ispira”. Il pittore ne riprende infatti il motivo della tavola con Gesù al centro e gli apostoli disposti alla sua destra e alla sua sinistra; viene mostrato il momento esatto in cui Cristo annuncia il tradimento (e infatti sul bordo della tavola si legge la scritta, in latino: «Uno di voi mi tradirà»). Le differenze sono parecchie. Forse per esigenze di spazio, il pittore di Alzate rinuncia del tutto all’ambientazione architettonica; gli Apostoli non sono riuniti a gruppi di tre, come nella composizione di Leonardo, ma interagiscono a coppie, secondo un modulo più semplice e tradizionale.
Giovanni, alla destra di Gesù, che non si sporge all’indietro verso Pietro, come in Leonardo, ma poggia il suo capo sulla spalla di Cristo, secondo una consuetudine iconografica assai diffusa. E se uguale è il gesto di Tommaso (che alza il dito indice), diversa è invece la posizione delle mani di Gesù stesso (entrambe, cioè, con il palmo rivolto verso l’alto). Così come il piatto davanti al Maestro: vuoto nella Cena di Leonardo, qui invece ancora colmo dell’agnello pasquale. Differenze, insomma, non soltanto estetiche e formali, ma anche di significato e contenuto.

Informazioni e immagini da
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Localizzazione: ALZATE BRIANZA (CO). Chiesa di San Giorgio - Via Alciato
Autore: attribuito a Sigismondo De MAgistris
Periodo artistico: 1531
Rilevatore: AC