VIMERCATE (Mb). Oratorio di Sant’Antonio abate, con Ultima Cena.

A metà della via Cavour è posto l’oratorio di Sant’Antonio, con una semplice facciata a capanna, con un rosone ora accecato, e la parete che si affaccia sulla via che presenta un paramento murario che alterna ciottoli di fiume a mattoni, piuttosto ricorrente in zona, che ne permette la datazione.
L’edificio, simile a molti altri oratori edificati in Brianza durante l’età viscontea, può essere datato tra il XIII e il XIV secolo. L’impianto originale venne modificato dalle ristrutturazioni del XVI secolo, con la sopraelevazione dell’aula e la costruzione dei grandi archi, e nel secolo seguente, quando venne costruito il campanile.
Al centro è collocato l’altare, con belle forme barocche, realizzato nella prima metà del Seicento.
L’altare di legno è dominato dalla grande pala (alt. m. 3,40 x 1,90), su tela, ad olio raffigurante la Madonna addolorata circondata da angeli; in primo piano a sinistra è S. Antonio Abate rivestito di un saio bruno, barbuto, che apre le braccia in atto di preghiera ed ha ai suoi piedi un libro aperto ed il bastone; un putto regge un teschio; a destra, nello sfondo di un paesaggio al crepuscolo, è raffigurato S. Cristoforo che porta il Bambino.
In buono stato di conservazione, questa tela pare opera di un pittore locale eseguita sulla fine del Settecento.
Di nessun valore artistico è l’identico soggetto riprodotto sulla parete centrale del coro.

Sulla parete settentrionale dell’oratorio vi sono numerosi frammenti di un ciclo di affreschi con Storie della passione di Cristo, che datano al 1460-1480 e che furono probabilmente realizzati da una bottega tardogotica fortemente infulentata dallo stile degli Zavattari che avevano operato presso la cappella di Teodolinda nel duomo di Monza.
La lettura dei dipinti procede ordinatamente da sinistra a destra e dall’alto in basso, assecondando il percorso del fedele nello spazio della chiesa e le sue consolidate abitudini di lettura.
Il primo riquadro, conservatosi solo per metà dell’estensione originaria, raffigura l’Ultima Cena. Il frammento superstite appalesa che doveva trattarsi di una scena simmetrica, con gli apostoli seduti in due gruppi di sei intorno a un tavolo, con al centro la figura di Cristo. Rimane sulla parete solo la porzione sinistra, comprendente Gesù e sei apostoli, tra i quali è facilmentericonoscibile san Giovanni, con il capo abbandonato sul petto del Messia, secondo l’iconografia tradizionale.
Lo schema, con l’inserimento del gruppo in uno spazio architettonico accentrato e la disposizione di spalle dei personaggi in primo piano, è molto tradizionale. Esso risulta infatti ampiamente diffuso fin dall’inizio del Trecento nell’Italia centro-settentrionale (si veda per esempio l’analoga scena dipinta da Pietro Lorenzetti nel transetto sinistro della Basilica inferiore di San Francesco ad Assisi, 1320 circa), venendovi adottato per raffigurare anche altri episodi del Nuovo Testamento, quali le Nozze di Cana, Gesù tra i dottori e la Pentecoste.

Sono presenti altri affreschi votivi, seppure di minore qualità, tra cui la sinopia con L’adorazione dei Magi dello stesso periodo.
Sulla controfacciata un grande dipinto seicentesco raffigurante La gloria di San Carlo, opera dei fratelli Lampugnani, pittori nativi di Legnano e frequentemente operosi insieme. Il quadro raffigura il santo arcivescovo milanese che ascende al cielo, mentre stende una mano verso il basso, dove, sotto lo strato di nubi, appare una dettagliata veduta del borgo di Vimercate, ripresa a volo d’uccello. Soggetto ed iconografia derivano da una celebre tela eseguita dal Cerano per la canonizzazione di san Carlo (1610).

Info:
tel. 0396659488 – e-mail: turismo@comune.vimercate.mb.it

Fonte: www.comune.vimercate.mb.it

Vedi anche: Oratorio Sant Antonio abate

 


Regione Lombardia
Localizzazione: Vimercate (Mb)
Periodo artistico: XV sec.
Data ultima verifica: 24/02/2022
Rilevatore: Feliciano Della Mora