MILANO. L’ultima cena di Leonardo diventa multisensoriale.

Chi l’avrebbe mai detto che “L’ultima cena” di Leonardo da Vinci sarebbe stata fruibile anche per i non vedenti e gli ipovedenti? Con una tecnica ispirata all’alfabeto Braille, infatti, Lucrezia Zaffarano, Matteo Carbonara e Andrea Sartori hanno reinventato il cenacolo dell’artista toscano, proponendo una versione multisensoriale, che da ieri è esposta presso la Fondazione Stelline di Milano nella mostra “Spolvero. Il Cenacolo rivelato”.
Ed è davvero una rivelazione, una bella rivelazione, o meglio una piacevole scoperta. Nel cinquecentenario della morte di Leonardo, questo omaggio all’artista è un buon segnale verso le possibilità, forse infinite, delle nuove tecnologie. L’installazione è tra le opere vincitrici del concorso Milano da Vinci, un concorso lanciato lo scorso dicembre rivolto a giovani under 35.
«Un’opera affascinante – ha affermato Filippo Del Corno, assessore alla Cultura – che ha saputo interpretare al meglio le intenzioni del concorso, trovando una chiave innovativa per utilizzare le tecnologie più avanzate. Grazie al grande lavoro dei creatori, sarà possibile fruire in un modo inedito, trasversale e accessibile a tutti una delle opere d’arte più famose al mondo».
L’opera è stata progettata in due parti: la prima parte è la scultura de “L’ultima cena”, realizzata con la tecnica simil-Braille, la quale permette ai visitatori di toccare con mano l’opera; la seconda parte, adagiata sulla parete difronte in maniera speculare, è una sorta di costellazione, ovvero puntini luminosi che riproducono l’opera per filo e per segno.
L’idea centrale del progetto è la visibilità. Bisognava rendere visibile l’opera a tutti, anche alle persone non vedenti. L’opera è anche un non visibile che diviene visibile, poiché “Spolvero” è il disegno preparatorio, un disegno presente che è assente nell’opera finita. L’installazione poi ha necessariamente e volontariamente soverchiato uno dei tabù onnipresenti nei musei: l’opera che non può essere toccata.
“Il Cenacolo rivelato” deve essere toccato, altrimenti non si riesce a vivere quest’esperienza multiprospettica e multisensoriale. Senza contare che la visita è accompagnata da un audio ipotetico dell’Ultima cena, ricreato per la mostra in Ebraico Biblico.
«[…] Spolvero – ha dichiarato Simona Torre, Segretario Generale Fondazione Italiana Accenture – si distingue per la capacità di interpretare il genio vinciano in modo non convenzionale, coniugando tradizione e innovazione tecnologica».

La mostra è visitabile presso le Stelline di via Magenta fino al 13 ottobre 2019, ad ingresso libero.

Autore: Lorenzo Maria Lucenti

Fonte: www.qaeditoria.it, 12 set 2019