ULTIMA CENA lato destro del presbiterio, opera di Paolo Rivetta del 1961
La tradizione attribuisce la fondazione del duomo, intitolato ai Santi Stefano e Agata, al Vescovo capuano Landulfo nell’856 utilizzando, per le 24 colonne del primitivo impianto, elementi di spoglio provenienti dall’anfiteatro o forse, dalla basilica de SS Apostoli. Nel corso dei secoli i numerosi interventi di ristrutturazione e di ampliamento hanno reso la cattedrale delle dimensioni attuali. La costruzione fu poi ampliata dai Normanni, riordinata dall’arcivescovo aragonese Giordano Caetani (1447-1496), ristrutturata dal cardinal Caracciolo tra il 1719 e il 1724, restaurata dal Cardinal Giuseppe Cosenza tra il 1854 e il 1857.
Il bombardamento del 9 settembre 1943 distrusse completamente la navata centrale e l’area presbiteriale, mentre non riportarono grossi danni il quadriportico, la cripta e la navata laterale destra. La ricostruzione, avviata nel 1949, terminò nel 1957 e diede all’edificio un aspetto moderno. Nel 1958, dopo un lungo e controverso lavoro di ricostruzione, la nuova chiesa fu consacrata e dedicata a Maria Santissima Assunta in Cielo.
Nel presbiterio è da segnalare soprattutto il vasto scenografico apparato decorativo nell’abside e nel lato destro della tribuna (opposto al nuovo coro ed eseguito in seguito alla ricostruzione dell’impianto); in tale contesto sono stati realizzati gli affreschi, sull’intero e ampio fondo dell’area absidale (Santissima Trinità con cori di angeli e santi) e sul lato destro in tre riquadri con al centro l’Ultima Cena, e ai lati scene della Vita di Gesù Cristo, da Paolo Rivetta nel 1961.
Immagine da Wikimedia Commons
Autore: Paolo Rivetta
Periodo artistico: 1961
Rilevatore: AC